Lui & Lei
Remember
di arturissimo
03.08.2021 |
2.550 |
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"Quei corpi oggi erano , se possibile , ancora più attraenti che in passato : il seno , seguendo il naturale evolversi del corpo , era divenuto più..."
Luisa era stata , per Claudia , la classica amica del cuore . Si erano conosciute in palestra e tra le due era nata una vera e solida amicizia che spesso aveva comportato , a Luisa , di dormire a casa dell’altra donna quando il marito era fuori per lavoro.Il rapporto tra le due era sempre stato molto stretto e Piero , figlio di Claudia , considerava Luisa come una sorta di zia acquisita.
Era una estate degli anni 90 e, visto che il lavoro aveva come sempre fagocitato suo marito , Claudia aveva deciso di andarsene al mare insieme a suo figlio , che aveva conseguito la licenza liceale da pochi mesi , ed alla bellissima Claudia.
Le due donne erano sui 45 anni , nel pieno del loro splendore e con un desiderio di attenzioni maschili da troppo tempo represso.
La villetta , situata sul litorale toscano , era a due livelli circondata da un giardino su cui svettavano alcune essenze di alto fusto che contribuivano a mitigare il calore del primo pomeriggio estivo.
Claudia riposava nella sua stanza posta al primo piano mentre Luisa stava nella camera degli ospiti al pianterreno.
Pietro , il figlio di Claudia , era uscito in giardino a fumarsi una sigaretta indossando solo un corto pareo annodato in vita mentre camminava lentamente nel giardino seguendo il confine della villetta.
Girato l’angolo si trovò la finestra della stanza di Claudia con le persiane socchiuse e non resistette a lasciare che il suo sguardo corresse all’interno.
Claudia era sempre stata una donna fantastica e spesso era stata al centro di pensieri estremamente carnali di Pietro il quale spesso si era segato al pensiero di quella donna.
Le sue cosce spesso mostrate senza pudicizia , il suo seno prosperoso che sovente faceva capolino da generose scollature , i suoi atteggiamenti estremamente sensuali e femminili , quel suo essere femmina prima che donna …tutto contribuiva spesso a portare Pietro ad un livello di eccitazione tale da obbligarlo a ripetuti frenetici momenti di autoerotismo .
Lei era stupendamente lascivamente nuda , distesa sul letto , apparentemente addormentata , stava distesa su un fianco con una gamba leggermente piegata e respirava sommessamente.
Pietro , come ipnotizzato , stava fuori dalla finestra a guardare quel corpo di femmina mentre una erezione potente gli gonfiava il pareo tra le cosce.
Sul davanzale della finestra Claudia aveva steso ad asciugare il suo bikini ed il microtanga che aveva indossato la mattina quando era andata a fare compere.
Il richiamo sessuale di quell’indumento era troppo forte affinché Pietro potesse resistervi e , dopo aver allungato una mano per prenderlo , se lo porto al viso.
Aspirò profondamente quell’aroma di donna socchiudendo gli occhi e strizzandosi il suo cazzo che , oramai in piena , spuntava perentorio dal pareo allargatosi .
Il profumo sapeva di femmina , di caldo , di dolciastro , di sapido , di umido , di erotico , di una vagina che più che essere coperta avvolgeva in se quel francobollo di stoffa , di desiderio , di sesso…tanto..troppo sesso…un sesso selvatico ed ancestrale , un richiamo della carne atavico e cui era impossibile non cedere con gioia e trasporto.
Claudia percepì un sospiro soffocato e con lentezza socchiuse gli occhi , lentamente , senza farsene accorgere.
Intravide , illuminata dalla luce del pomeriggio , la figura di Pietro che , nel giardino , si stava segando con frenesia avvolgendo il suo cazzo con tanga di lei.
Venne , venne copiosamente , trattenendo a stento un mugolio , venne e, seppure solo con qualche goccia , imbiancò l’intimo della donna.
Godette come mai nella sua vita e , non appena si riprese dall’orgasmo , lentamente , credendo nessuno se ne fosse accorto , Pietro riappoggiò il tanga sul davanzale ove stava e lentamente rientrò in casa.
Claudia , sempre immobile , sempre con gli occhi chiusi , seguì con l’udito il suono di quei passi sulle scale e , quando fu sicura che oramai al piano terra non ci fosse nessuno , si lanciò verso la finestra , afferrò il tanga e lo rimirò tra le mani.
Vide le gocce di sperma ancora umide e non resistette…portò alla bocca l’indimento ed iniziò a leccare avidamente immaginandosi quel sesso tra le sue labbra. Il profumo di lei era frammisto con gli aromi di lui e più leccava più desiderava che quelle poche gocce fossero molte di più , una sorta di doccia di sperma che l’avrebbe avvolta in una calda testimonianza di sesso selvaggio.
Mentre ad occhi chiusi fantasticava su questa scena la sua mano si allungò verso il comodino e , afferrata una bomboletta di deodorante se la portò tra le gambe ove , intanto , i suoi succhi di femmina in calore avevano iniziato ad inumidire la sua fica e l’interno delle sue cosce.
Si lasciò cadere distesa sul letto , occhi chiusi , tanga appoggiato sul suo viso e , mentre con una mano iniziò a tormentarsi tette e capezzoli tra le unghie laccate e curatissime , con l’altra spinse in se quel dildo improvvisato.
La sensazione di riempimento fu rapida , violenta , decisa , maschia e senza fronzoli.
Venne gemendo sommessamente mentre addentava il tanga cercando di richiama nere a se ogni molecola del sapore di maschio ancora presente su di esso .
Fu un orgasmo sconquassante e travolgente che lasciò il suo corpo in preda a fremiti rapidi ed incontrollati che lentamente scemarono divenendo sempre più lievi e radi fino ad abbandonare il suo corpo oramai più simile ad una bambola di pezza abbandonata su un letto.
Passarono alcuni anni , una dozzina circa , ed anche quella estate Claudia e Luisa decisero di passare alcuni giorni insieme in quella casa .
Il tempo era trascorso per tutte e due quelle donne ma , invece che far scemare la loro femminilità , era riuscito solo ad esaltarla.
Quei corpi oggi erano , se possibile , ancora più attraenti che in passato : il seno , seguendo il naturale evolversi del corpo , era divenuto più abbondante ed ora , invece che svettare perentorio, si appoggiava languidamente al petto , le cosce erano un filo più tornite , i glutei erano un attimo più tondeggianti e la femminilità che oggi si raccontava era più piena , quasi più rassicurante , di sicuro comunque irresistibile.
Claudia e Luisa erano a cena in giardino ed indossavano solo un pareo attorno al corpo avendo steso ad asciugare i loro bikini.
All’improvviso suonò la citofono e dal cancello del giardino venne verso di loro Pietro.
Ora era un uomo all’apice della sua potenza fisica, indossava un paio di pantaloni di cotone beige ed una camicia blu con le maniche avvoltolate .
Il suo corpo era s**ttante e sodo per le ore di palestra che settimanalmente lo vedevano impegnato.
Si avvicinò alle due donne , le salutò calorosamente e si sedettero a parlare per un poco sorseggiando un succo ghiacciato.
Tra una chiacchiera e l’altra fecero le ore piccole e , ad un certo punto , Claudia salutò la compagnia e salì in camera da letto.
Luisa restò a parlare con Pietro ancora per un poco e poi , non senza un certo imbarazzo si alzò pure lei e gli si avvicinò dandogli un bacio ed augurandogli la buonanotte.
Mentre si chinava verso l’uomo il suo pareo si schiuse leggermente e Pietro non mancò di essere rapito da quel corpo da sempre desiderato .
Luisa se ne accorse , non poteva non accorgersene anche perché era tutta la sera che la sua fica le mandava contrazioni al pensiero di quel corpo di maschio vicino a lei.
Come se il tempo non fosse mai trascorso , come se fossero ancora a quella fatidica sera , lui allungò le mani su di lei e le prese il seno tra le sue.
Lei trasalì , sussultò come colpita al ventre ma in realtà si trattava di una scossa che dal profondo della sua fica si era irradiata come un lampo in tutto il corpo.
Si abbassò tra le gambe dell’uomo , avvicinò il suo viso , aprì la zip e con gesti rapidi afferrò il suo sesso turgido ed in erezione .
Senza parole tra i due , in un silenzio carico di tacita intesa e pieno di frastornanti ricordi, lei avvicinò la sua bocca a quel cazzo mai dimenticato , con la mano liberò il glande e con una voluttà che era cresciuta negli anni , cinse tra le sue labbra quel cazzo mai dimenticato.
Il sapore , quel sapore di una volta , la colse e la rapì travolgendola come un tornado.
Le tornarono alla mente i ricordi di quella notte e con una sete di maschio mai sopita negli anni si avventò su quel cazzo avidamente.
La sua bocca inizio a scivolare lungo l’asta mentre aspirava e succhiava avidamente e masturbava con una mano quel sesso prorompente.
Prese una banana che era su una alzatina posta al centro della tavola , la avvicinò alla sua fica allargata e sbrodolante umori a pioggia , la poggiò per qualche istante e fu come se il suo corpo risucchiasse in se quel dildo improvvisato mentre la sua bocca aspirava ogni goccia di umore di maschio che intanto aveva cominciato a stillare
Lui le pose le mani dietro il capo , mise le sue dita tra i suoi capelli e cominciò a darle il ritmo del suo piacere.
Lei mugolava con quel cazzo tra le labbra , lo sentiva arrivarle in gola per poi lasciare che si ritraesse verso la sua lingua.
E poi…finalmente…lui venne.
Erano anni che lei attendeva quel momento e finalmente il sogno si realizzava…il seme di lui le copli il palato con un getto caldo , sapido e denso che lei avidamente sorbì con l’avidità con cui una gola riarsa bene la prima acqua dopo il deserto.
Si riempì la bocca di quel maschio , non inghiottì ma lasciò che il suo sapore si spandesse dalla sua bocca in tutto il corpo , girò con la lingua quella crema densa per saturare tutte le sue papille in ogni angolo della sua bocca e poi , con infinita voluttà lasciò che scivolasse lungo la sua gola fin dentro di lei saziando la sua fame di piacere mentre un orgasmo travolgente la schiantò in ginocchio.
Riaprì gli occhi dopo qualche istante e ,inginocchiata davanti a lui , accoccolata tra le sue gambe, esclamò “ Ti aspettavo da un bel po’….”
“Lo so bene…dobbiamo recuperare il tempo perduto” rispose lui mentre le sfilava quel poco di pareo che ancora copriva quel corpo di donna .
L'età certamente giocava a favore dell'uomo il quale lasciò che Luisa si riprendesse da quel primo orgasmo .
Lei era inginocchiata davanti a lui , prostrata dinanzi a quell'uomo , seduta sui talloni col viso appoggiato sulla coscia di lui sbaciucchiava il suo sesso colante seme per non lasciare che nessuna goccia mancasse di riempirle la bocca di sapore maschio.
Lui prese una della mani di lei , la portò vicino a se , la appoggiò al suo sesso ed iniziò a segarcisi.
Luisa , seguendo quell'invito fermo e deciso , iniziò un movimento lento ma costante e ben presto sentì il cazzo dell'uomo ingrossarsi pulsante nella sua mano .
In poco tempo lui ebbe nuovamente una erazione favolosa e solo in quel momento lei si rese conto delle dimensioni di quel sesso : lungo e grosso , vene scolpivano l'asta e guizzavano turgide mentre una cappella rossa prepotente sfiorava la sua bocca.
lei fece per avvicinare le labbra ma lui, stavolta , invece , le prese il viso tra le mani e la invitò ad alzarsi.
Lei fu davanti a lui , lui le prese i fianchi tra le mani , la tirò a se fino a quando il suo seno non fu all'altezza della sua bocca.
Si avvicinò al suo seno , sfiorò con le labbra i suoi capezzoli e poi , congendone uno tra i denti iniziò a mordicchialo lanciandole stilettate di piacevole dolore che la fecero trasalire e trattenere a stento un lamento di mugolante piacere.
Con lentezza ma decisa fermezza lui la porto ancora più vicino e poi la spinse verso il basso , verso il suo sesso eretto e potente.
Lei avverti la sua fica aprirsi ed il suo clitoride intirgudursi ed ergersi.
Il cazzo iniziò a penetrarla, lei lo avvertiva scivolarle dentro mentre i suoi succhi lo ungevano e lo lubrificavano.
Quell'asta ora sembrava enorme mentre si faceva strada in lei che si trovò quasi impalata : lo poteva sentite dentro , nel fondo della sua fica , una sensazione carnale di sesso selvaggio che le partiva dal centro del suo ventre irradiandosi in ogni fibra del suo corpo.
Gli cinse il capo ed iniziò a baciarlo devota per tanta mascolinità mentre iniziava a muoversi ritmicamente con uun ritmo sempre più rapido , quasi ai limiti del parossistico.
Ebbe nuovamente un feroce orgasmo che la squassò dal ventre e si abbandonò nuovamente come una sessuale bambola di pezza sopra quel cazzo sempre turgido e duro come pietra.
Lui sapeva quello che voleva , lo sapeva da sempre ed infatti lasciò che la sua erezione scemasse leggermente.
Prese la donna , la invitò ad alzarsi , cingendole i fianchi la fece girare e poi , alzatosi pure lui , ponendole una mano attorno alla nuca le fece capire che la voleva nuovamente.
Le sue mani la guodarono a terra , lei si inchinò e lui le spinse il viso fino a terra.
lei era davanti a lui , sottomessa a lui , inginocchiata che offriva tutta se stessa a quel mascio risoluto.
Lei ansimava ancora per l'ultimo orgasmo quando avverti la lingua di lui che le correva sul perineo e giocava tra le sue chiappe.
Avrebbe voluto dire di no , dire che aveva paura , che forse sarebbe stato meglio che...niente , nulla di tutto ciò accadde ...lui le fu sopra e dietro.
Lei avverti la pressione del suo sesso sul suo sfintere che invano provò ad opporsi più per forma che per sostanza alla spinta dell'uomo .
Un lamento sommesso le uscì mentre lui si faceva strada in lei.
Poteva sentire i suoi muscoli tentare di rilassarsi mentre quel nerbo le entrava dentro lentamente ma risolutamente.
Lui fu un lei fino in fondo , la penetrò fino a quando non sentì le sue palle schiaccairsi contro di lei mentre oramai lei era un gemito continuo .
Lui iniziò stavolta a pompare senza ritegno quella donna con una maschile malcelata brutalità.
Il suo corpo le si allontanava per poi ritornare verso di lei scendendo rapidamente di nuovo in quella donna quasi a voler guadagnare sempre più la sua anima .
Lei gemeva sotto i potenti colpi di lui mentre se lo sentiva sempre più dentro , sempre più in profondità e si sentiva diventare sempre più schiava devota di lui , sacerdotessa devota di quello strumento di piacere che oramai era diventato quell'uomo.
Le venne dentro , con potenza le riempì le viscere del suo seme , lei avvertì un fiome di seme riversarsi in lei , sembrava non finire mai tanta era la portata di quella cas**ta di piacere virile.
Lui si accasciò su lei sempre riversa per terra lasciando che la sua erezione scemasse .
Il suo sesso lentamente uscì dalla donna umido e luccicante , si alzò , le girò davanti, lei era sempre riversa ansimante a terra col sedere all'insù.
Lui si chinò , le prese fermamente i capelli , la fece rialzare un poco fino a quando la sua bocca non fu all'altezza del suo sesso bagnato.
Lei , oramai schiava della passione si avvicinò e lasciò che la sua bocca lo cingesse .
Il seme le colava dal sedere aperto ma non se ne accorse , non poteva accorgersene , era troppo occupata a lasciare che il sapore di lui le saturasse la bocca crando un legame col passato ma , sopratutto , col futuro che sapeva sarebbe stato pieno di lui.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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